PTO - Il misterioso "Libro dei sogni"...

PTO... Magica parola cui ogni anno si aggrappano i sogni e i desideri dei cittadini milanesi.
Ma cosa sia e soprattutto come bisogna leggerlo, non sempre è chiaro ai non addetti ai lavori.
Il PTO è il "Piano Triennale delle Opere pubbliche", il documento che ogni anno l'area Tecnica prepara per essere approvato prima dalla Giunta e successivamente discusso in sede di Consiglio comunale in fase di approvazione del Bilancio Comunale.Strade, scuole, piste ciclabili, case popolari, CAG, CAM, mercati comunali, impianti sportivi, parchi, navigli, linee di trasporto...
Ogni intervento, che non sia di manutenzione ordinaria, ma di manutenzione straordinaria, demolizione, costruzione o ricostruzione passa necessariamente da questo piano.

E' il libro dei sogni... perché?
Perché Milano è una città grande... molto grande: i cittadini della sola città di Milano sono quanti i cittadini dell'intero Abruzzo.
Quindi le desiderata sono tante, le necessità e i bisogni sono tanti. Sempre. Ogni anno.L'area Tecnica, insieme ai diversi assessorati coinvolti, raccoglie i bisogni della città. Li analizza. Prepara un piano di intervento di massima, ipotizzando per ogni opera quale possa essere la cifra necessaria da impiegare. Suddivide gli interventi su tre annualità e porta nel mese di ottobre il documento all'approvazione della Giunta. 
Quindi il documento viene sottoposto ai 9 Municipi: ognuno di loro è chiamato ad esprimere il proprio parere per quanto riguarda le opere che insistono nel loro Municipio. In delibera i Municipi possono chiedere che vengano anticipate di annualità opere già contemplate, ma che magari sono state procrastinate, oppure possono chiedere che vengano inserite nel prossimo PTO opere che al momento non rientrano.
Il documento passa quindi all'esame del Consiglio Comunale in fase di approvazione del bilancio: perché solo il Consiglio Comunale in fase di approvazione lo può modificare mediante gli emendamenti.
A questo punto il PTO è ufficialmente approvato e comincia la "guerra delle priorità".
Ovvero: per quanto dall'amministrazione Pisapia il PTO tende ad essere il più possibile vicino alle reali disponibilità economiche, bisogna sempre attendere il decreto legge che dal Governo giri agli Enti Locali il budget disponibile nel capitolo "Lavori Pubblici" e, sulla base delle risorse effettivamente disponibili, provvedere ad ulteriore "limatura", valutando quali opere previste in prima annualità ricoprano carattere d'urgenza, e vadano pertanto inserite nelle priorità deliberando per esse l'impegno di spesa.

Ma qual'è il "cammino burocratico"?
Prendiamo in esame l'opera "A".
Da una prima analisi sommaria l'area Tecnica stima che per questa opera occorra impiegare una cifra pari a 7.000.000 di euro; che sia un'opera importante, ma non importantissima in relazione ad altre necessità. Viene quindi inserita in seconda annualità.
I cittadini interessati o i consiglieri di Municipio che seguono la questione e che ritengono invece quest'opera particolarmente importante, mediante il Consiglio di Municipio chiedono che l'opera in questione venga inserita in prima annualità. Il Consiglio di Municipio quindi, nella sua delibera di parere, ne chiede l'inserimento, inserimento possibile però solo in presenza del PFTE (progetto di fattibilità tecnico economico), mentre se non ancora predisposto chiede che venga fatto. Il Dlgs. 50/2016 ha infatti dato una "scadenza" alla validità dei PFTE: motivo per cui vengono predisposti solo per quelle opere che, inserite in prima annualità, abbiano una ragionevole opportunità di essere finanziate entro due anni solari.
Si passa quindi all'esame del Consiglio comunale. 
Il consigliere di Municipio che sta seguendo l'iter dell'opera "A", chiede al suo consigliere di riferimento in Consiglio comunale, di preparare un emendamento che possa portare in prima annualità l'opera in oggetto: per farlo, occorre però "stralciare" altra opera di pari valore che si trovi in prima annualità e farla scivolare in avanti.
Se l'emendamento viene accolto l'opera viene inserita nel PTO in prima annualità, ed entra a "concorrere" per poter così rientrare nelle priorità.
Supponiamo che l'intera opera riesca a rientrare tra le "priorità" e quindi l'impegno di spesa utile rientri nella delibera di bilancio dell'anno in corso: nel corso dell'anno, l'area Tecnica svilupperà i livelli di progettazione successivi e la ragioneria, sulla base delle urgenze e delle disponibilità reali di cassa, rilascerà la determina a contrarre, documento necessario perché la Centrale unica appalti possa indire la gara d'appalto.