Luci e ombre sul cantiere di via Strozzi

Siamo a luglio 2021, e sull'area dove sorgeva la scuola media di via Strozzi, chiusa per amianto nell'estate del 2013, si continua a vedere solo un enorme cratere. 
Demolizione dell'edificio avvenuta nell'ultimo quadrimestre del 2016, ricostruzione finanziata da mutui BEI del 2015, progetto innovativo di scuola in legno e appalto di ricostruzione già assegnato, da 5 anni siamo paralizzati da una bonifica infinita, cui ARPA non intende ancora mettere la parola fine. 
Da satellite vediamo ancora solo un immenso cratere, che se in profondità è arrivato a essere di 9 metri (l'equivalente di 3 piani di box sottoterra) in superficie ha più che raddoppiato quella che era l'area occupata dal precedente edificio scolastico. 
Un'area che precedentemente non era stata area industriale, ma su cui c'era una scuola media e il suo giardino, per ARPA ha un inquinamento da "tracce' di idrocarburi che ancora ne impedisce la chiusura dello scavo con terra sana e permettere finalmente l'avvio della nuova costruzione. 
Quanti i progetti di bonifica presentati e fatti? Quante le analisi fatte dal Comune e risultate congrue, che ARPA ha invece rigettato? Quanto questa immensa bonifica è costata fino ad oggi alla collettività? 
Intanto la primaria Massaua, la cui utenza è destinata a essere qui trasferita, ha superato da decenni il suo fine vita. Il territorio ha l'urgenza di vedere avviata la costruzione della nuova scuola. 
ARPA deve mettere la parola fine a una bonifica, che appare agli occhi del cittadino solo una farsa, avvolta da ben poca luce e molte ombre.