Cantieri CPI a firma Politecnica - Una lunga storia di cui ancora non si intravede la fine

Una storia lunga, quella dei lavori necessari per l'ottenimento dei Certificati Prevenzione Incendi (CPI)  degli edifici scolastici firmati "Politecnica", che trova le sue origini durante gli anni della seconda amministrazione Albertini, riesce a sviluppare le gare in epoca Moratti e che, per come strutturate, riescono ad arrivare ad aprire i primi cantieri al termine della amministrazione Pisapia, creando non pochi disagi nelle scuole nel corso della amministrazione Sala.

Partiti nel 2003 con un progetto preliminare che prevedeva di portare 236 edifici scolastici a ottenere il Certificato di Prevenzione Incendi, con opere suddivise in 8 lotti, la Giunta Albertini pubblica la prima gara nel 2004 per affidare a un unico operatore la mappatura dei 236 edifici, la progettazione definitiva, l'acquisizione dei pareri di VVFF-ATS e la Direzione Lavori. 
La stipula del contratto con "Politecnica",  l'operatore aggiudicatario, viene sottoscritta nel 2005: 360 i gg, da contratto, per presentare la progettazione definitiva utile a bandire le gare di appalto per gli 8 lotti previsti.
Il finanziamento entra nel piano triennale delle opere pubbliche 2006-2008, e finanziato con il bilancio 2006.
Nel 2008, dopo 3 anni, Politecnica comunica l'impossibilità di realizzare la progettazione delle 236 località. 
Con Determina dirigenziale vengono quindi stralciate 100 località e diminuiti i lotti di gara inizialmente previsti, mantenendo comunque inalterato il quadro economico iniziale.
Arriviamo al 2010: finalmente, dopo 5 anni, Politecnica presenta i 136 progetti definitivi, necessari per permettere al Comune di indire le 6 gare d'appalto, ma l'importo definito dal bilancio 2006 non è sufficiente e occorre deliberare un nuovo quadro economico, che raddoppia l'importo inizialmente previsto, che verrà coperto con il bilancio 2010. 
Le 6 gare (cinque bandite nel 2010 e una nel 2011), prevedono che la progettazione esecutiva sia a carico dell'appaltatore.
Passano altri 4 anni, e tra il 2014 e il 2015, finalmente 5 delle 6 imprese aggiudicatarie, presentano i loro progetti esecutivi. La sesta impresa dichiara fallimento prima di presentare i suoi progetti esecutivi, e stanti gli anni intercorsi dal bando, non si ritiene opportuno procedere con lo scorrimento.
Delle 5 imprese 4 presentano progetti che implicano una ridefinizione del quadro economico, pari al 50% dell'importo di aggiudicazione, la quinta solo del 5%, ma, firmato il contratto, avanza subito le varianti.

I cantieri vengono finalmente avviati tra il 2015 e il 2016, con un tempo contrattuale di due anni.
In non pochi casi, nel corso dei dieci anni intercorsi da quando Politecnica ha avuto l'incarico di redigere i progetti definitivi, gli edifici hanno modificato l'uso degli spazi e quindi la loro destinazione d'uso: modifiche che hanno comportato adeguamenti in itinere dei progetti esecutivi e ridefinizione dei quadri economici. 
Una logistica per permettere la realizzazione dei cantieri (tanto nei casi possibili con utenza presente, quanto nei casi necessariamente senza utenza presente) che vedeva modificata la disponibilità degli spazi volano da quando, nel lontano 2005, era iniziato l'iter progettuale, e che in qualche caso ha comportato un ulteriore stralcio di località.
Opere non correlate all'ottenimento dei CPI ma che nel tempo erano emerse come indispensabili per permettere di svolgere i lavori, che hanno obbligato a integrazioni di progetti e costi di esecuzione, oltre che a dilatazione dei tempi e dei trasferimenti.

Un progetto "pensato" in grande, nel lontano 2003, che da subito si è rivelato essere stato declinato in modo totalmente inadeguato e sottovalutato in tutti gli aspetti (tecnici, economici e logistici) che hanno portato tutte le scuole di Milano oggetto di intervento, a vivere anni di disagi.