Milano 6 Legalità - La città è nostra. Istituzioni e cittadini uniti contro le mafie


Serata veramente interessante, quella che ha aperto il 4 marzo il percorso sulla legalità in Zona 6. ​
Una serata eccezionale, per i contenuti e gli stimoli che ha portato.​ ​
Una serata organizzata nella sede istituzionale della Zona: un luogo insolito per i dibattiti pubblici. Ma volutamente scelto. ​
Là dove più facilmente si insinua l'infiltrazione e la corruzio​​​ne, va aperto e affrontato il dibattito pubblico. E' lì che chi ricopre un incarico politico si deve porre a diretto confronto con il cittadino​. Non è il circolo​ di partito​ o la sala del quartiere​ il luogo giusto per aprire una profonda riflessione che deve essere di ognuno di noi.

Intensa e toccante la testimonianza del Sindaco di Corleone Lea Savona, ospite inatteso e graditissimo, che con tenacia e ostinazione sta lavorando per portare il suo Comune ad uscire dall'isolamento cui i padrini della mafia corleonese hanno costretto l'intero paese.
Commovente il momento in cui ci ha raccontato come sia passata dalla vergogna di dire che era cittadina ​di​ Corleone, a decidere di candidarsi sindaco per Corleone col fine di valorizzare la presenza di tutti i cittadini onesti presenti nel suo paese. Come il suo primo atto da sindaco sia stato quello di chiedere pubblicamente scusa a tutte le vittime di mafia. Come abbia deciso di intitolare ogni strada del suo paese a una delle tantissime vittime cadute per mano corleonese: un segn​ale tangibile e​ concreto per strappare ai padrini il possesso del suo comune.

Interessanti e avvincenti gli interventi degli ospiti.
David Gentili, presidente della commissione consiliare antimafia del Comune di Milano, che con tenacia ha voluto che le Istituzioni si riappropriassero del ​proprio​ ruolo, che non delegassero solo a esperti e magistratura la lotta alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose.​ ​A Milano la mafia è radicata. La presenza mafiosa è un problema della città. E l'istituzione deve assumersi la responsabilità di attivare tutte le strategie utili a contrastarla.
E, come Gianantonio Girelli - presidente della commissione antimafia di Regione Lombardia - ha sottolineato​ nel suo intervento,​ sta alla base anche della crisi economica in cui la Regione ormai versa da anni. E' la presenza mafiosa, la corruzione, che disincentivano ogni tipo di investimento sul nostro territorio. Frenano l'economia onesta.​
In Regione Lombardia la commissione antimafia è una "commissione speciale": una commissione legata alla attuale legislatura. Una legislatura nata a seguito di scioglimento, anticipato e forzato, della precedente, causato dall'arresto per associazione mafiosa dell'ex assessore Zambetti. Assessore alla casa. Assessore messo lì in virtù di 4.000 voti: voti ottenuti grazie all'appoggio mafioso. La Mafia era arrivata nella Giunta Regionale​.

Difficile contrastare ciò che non si conosce. O che si fa finta di non conoscere. O di non voler vedere.
La mafia non è solo​ piombo e​ controllo violento del territorio. E' anche riciclaggio. Usura. Estorsione. E non è assolutamente improbabile che anche noi ci siamo trovati ad essere, anche in buona fede e senza magari accorgerci, complici di essa. Uno scontrino "caricato". Una serata organizzata inconsapevolmente nel luogo sbagliato.
​"A Milano la Mafia non esiste. Firmato la Mafia", è lo slogan del Festival dei beni confiscati che ha già visto a Milano tre edizioni: Lombardia quinta regione per numero di beni confiscati. Di questi la metà è nel comune di Milano.
La Mafia però non si firma. La Mafia c'è. Bisogna imparare a vederla. A riconoscerla.​ A capire quali sono i segnali sospetti. A segnalarli.
Deve essere una lotta culturale, che coinvolge ognuno di noi.
Perché come ci ha detto Lea Savona: la città è nostra. Non loro.

Una bella serata di politica che avrà valore se stimolerà sempre più persone a schierarsi convintamente, giorno dopo giorno, contro ogni forma di criminalità e sopruso.