Percorsi di legalità e giustizia in Zona 6

È trascorso ormai un anno dal 15 novembre del 2014, quando la Zona 8 consegnò il testimone “Percorsi di legalità e giustizia” alla Zona 6, dando così un inizio simbolico ad una serie di iniziative finalizzate a sensibilizzare la cittadinanza sul tema della legalità e sulle diverse declinazioni che essa assume: dal tema dei diritti universali, primari e civili, alla giustizia sociale, dal tema dei doveri al tema del rispetto delle regole, dei valori e dei beni comuni. Un tema che in questa consigliatura è sempre stato molto sentito e in più occasioni presente nelle iniziative proposte dal Consiglio di Zona 6 alla cittadinanza: la cultura della legalità.
E' solo attraverso un profondo cambio culturale infatti che il cittadino comune può contribuire a contrastare in modo efficace il diffondersi della illegalità. Ma è difficile contrastare ciò che non si conosce. Che si fa finta di non conoscere. Che non si vuol vedere.
“Conoscere per contrastare” è stato quindi il filo conduttore che ha caratterizzato le iniziative proposte in modo più incisivo durante questo anno.

E' stato un percorso intenso e ampio, culminato nei mesi di marzo e novembre con un fittissimo programma, ma che ha attraversato e permeato la stragrande maggioranza delle attività culturali, educative, sociali, ludiche e sportive del Consiglio di Zona 6.
Ci siamo occupati delle tante sfaccettature di questo complesso e avvincente argomento: la trasparenza, la giustizia, le infiltrazioni mafiose nelle attività produttive e commerciali, i reati ambientali, il rispetto del prossimo, delle regole e delle differenze, la tolleranza e solidarietà, la violenza contro le donne.

Abbiamo iniziato, simbolicamente, con una serata organizzata nella sede istituzionale della Zona, in V.le Legioni Romane 54, un luogo insolito per i dibattiti pubblici, ma volutamente scelto: là dove più facilmente si insinuano infiltrazione e corruzione, là va aperto e affrontato il dibattito pubblico. E' là che chi ricopre un incarico politico si deve porre a diretto confronto con il cittadino. Non è il circolo di partito o la sala del quartiere il luogo giusto per aprire una profonda riflessione che deve essere di ciascuno di noi.
I cittadini della Zona hanno così avuto modo di conoscere meglio la Commissione consiliare Antimafia del Comune di Milano e la Commissione Speciale Antimafia della Regione Lombardia: cosa sono, perché ci sono, come operano, con quali modalità strumenti e risorse, quali obiettivi si sono date, quali raggiunti, quali quelli su cui stanno lavorando.
Un percorso che, passato da Book City 2014 al Festival del Teatro "Mi6Teatro" del maggio 2015 (imperniati entrambi sul tema della legalità), dalle numerose conferenze ai confronti e dibattiti pubblici, dalle serate di musica a quelle di poesia negli spazi pubblici di SeiCentro, ex Fornace, biblioteche, CAM o spazi privati (Teatri, le sedi delle associazioni sociali, culturali e sportive come la Canottieri Milano), si è chiuso al Teatro Milano il 24 novembre 2015, lo spazio più ampio della Zona 6, dove i cittadini, e in modo particolare chi ricopre un ruolo educativo, hanno avuto modo di confrontarsi con Gherardo Colombo, su quello che è il cuore dei "Percorsi di Legalità e Giustizia": l'Educazione alla Legalità.


I Ragazzi Consiglieri delle 7 scuole che hanno aderito nell'anno scolastico 2014-2015 al progetto del "Consiglio di Zona delle Ragazze e dei Ragazzi"- Primarie Narcisi, Pestalozzi, Vigevano e Secondarie Cardarelli, Casati, Gramsci e Rinascita - hanno scelto di declinare il tema della Legalità attraverso differenti iniziative e attività: i murales sulle diverse culture (realizzato sul muro di cinta della scuola Narcisi), il concorso letterario "Legalità per me è ...", la proposta di codice di comportamento sportivo e di regolamento dell'uso degli spazi verdi pubblici, sono le proposte da loro realizzate a seguito di significative discussioni e vivaci confronti tra loro, avvenuti nel corso di quattro sedute del loro consiglio, durante le quali hanno dato prova di riuscire a fare sintesi, dimostrando grande maturità e impegno.

I ragazzi delle scuole superiori in occasione del Festival dei Beni confiscati, sono stati stimolati alla riflessione sul significato della parola "Mafia". Partendo da una frase di Rita Atria "Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c'è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarsi" sono stati portati a interrogarsi su quelli che sono i "comportamenti mafiosi", a prendere coscienza che termini e atteggiamenti che a volte sembrano divenuti linguaggio comune, nascondano un atteggiamento mafioso.
"A Milano la Mafia non esiste. Firmato la Mafia", è lo slogan del Festival dei Beni confiscati. La Mafia però non si firma. La Mafia c'è. Bisogna imparare a vederla. A riconoscerla. A capire quali sono i segnali sospetti. A segnalarli. Deve essere una lotta culturale, che coinvolge ognuno di noi.
A tutti gli studenti delle scuole di Zona 6 è stata data l'opportunità di confrontarsi con i ragazzi dell'Istituto Penale Minorile "Cesare Beccaria", in occasione del Festival del Teatro "Mi6Teatro" 2015, quando grazie all’Associazione Puntozero, hanno portato in scena "Errare humanum est...". A tutti loro è stata infine offerta l'opportunità di conoscere la storia particolare e significativa di un giovane come loro, Peppino Impastato, ammazzato dalla mafia in Sicilia, la sua terra, ucciso perché la combatteva, attraverso lo spettacolo teatrale "AUT", un matinée organizzato appositamente per le scuole, a cura dell’Associazione Teatrale Linguaggicreativi, che ha sede in Zona 6.

Un percorso che nella nostra visione non si esaurisce qui, con il passaggio del Testimone alla Zona 3. Ma è un percorso che andrà avanti, continuerà con altre occasioni, altri momenti di dibattito e confronto per offrire e raccogliere sempre nuovi stimoli e portare nuovi spunti di riflessione.